Regionali 2010: una prova di resistenza
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diario, il 10 marzo 2010
Le imminenti Regionali somigliano sempre più a una sfida alla capacità di resistenza dell'elettorato. Si capisce sempre meno cosa stia accadendo e come.
Quel che è certo, finora, è che ci saranno e che saranno una sfida molto più combattuta e vissuta di quanto non si potesse prospettare anche solo qualche settimana fa.
Mi permetto, da questo mio piccolo spazio "editoriale", di esprimere alcune opinioni, di vario genere.
Innanzitutto, dissento completamente dalla balzana sortita pannelliana del rinvio delle elezioni: ma siamo rincoglioniti? Ma dico, una volta che siamo in ballo, che abbiamo "mobilitato un popolo", per dirla col Segretario Bersani, che abbiamo messo in piedi una baracca milionaria (in € ben inteso), stiamo a sput....re tutto per consentire a qualche pasticcione di porre rimedio ai suoi mali interni?
Ma allora non vogliamo proprio mai vincere?????????Poi, è ovvio che la competizione sia sana e avvincente nel momento in cui vi sono dei rivali da battere (o da provare a battere), ma se l'avversario non rispetta le regole democraticamente stabilite a vincolo del gioco, per quale cavolo di motivo dobbiamo assecondarlo? Perchè aspettare i suoi comodi? Perchè lasciare che aggiusti il sistema a suo modo? S
ono convinto che il Presidente Napolitano tra i due mali, abbia scelto il minore, ma non lo attacco: nella sua posizione ha fatto un atto, forse, inevitabile in quella situazione. E' da riflettere, invece, sul fatto che qualcuno cambi le regole del gioco a gioco iniziato, sul fatto che i cori di protesta non si siano alzati in maniera forte e univoca... Ecco dove
il PD deve far sentire la sua voce: qua l'avversario sta dimostrando tutta la sua debolezza e fallacia, smascheriamo questa debolezza e questa fallacia, mettiamo a fuoco le contraddizioni di un gruppo politico tanto eterogeneo e, almeno in questo caso, incompetente. E, soprattutto, una volta tanto le opposizioni si facessero sentire unite, alzassero la voce forte e perentoria contro l'avversario, dicendo le stesse cose!!!! Le posizioni, almeno in questa "battaglia", sono due: tutti quelli da una stessa parte dicessero le stesse cose!!!!! Riguardo a queste cose, condivido e sottoscrivo senza dubbi l'appello all'unità di Camilleri su l'Unità (
http://www.unita.it/news/andrea_camilleri/95979/restiamo_uniti).
Vado avanti. Ma possibile che anche in questa situazione chi di dovere non si assuma le dovute responsabilità morali o pratiche dell'accaduto? Se io fossi nei panni di un dirigente del PDL mi sentirei, prima di tutto, di scusarmi con i miei elettori per un pasticcio del genere. E cercherei di indicare le responsabilità per come sono, dando le giuste colpe ai giusti colpevoli. E non proverei ad additare sempre come rei i vari magistrati chiamati ad esprimersi o gli esponenti avversari... Basta con questa politica infantile fatta di "è colpa dell'altro"! Si avesse il coraggio e l'umiltà del dire "è colpa mia/nostra/del tale"!
Chiedere scusa non è un atto di debolezza, ma di responsabilità!!!
Penso di poter dire che, arrivati a 20 giorni scarsi dal voto, gli elettori vorrebbero vivere una campagna elettorale dibattuta sui temi, sui programmi, sulle idee. Non sentire solo aggiornamenti di tribunali. Peraltro, faccio un'altra considerazione: la pensata radicale della par-condicio applicata come in questa campagna elettorale, è una buffonata di prim'ordine! Ma non si è mai vista una situazione tanto surreale: che non esista uno straccio di confronto elettorale tra candidati o comunque tra partiti? Ma non esiste!!! Con l'effetto, poi, che la vicenda PDL delle liste sta dando visibilità quotidianamente sempre al PDL, ai suoi ricorsi, ai suoi pasticci, alle sue manifestazioni/aggressioni verbali.... Bel risultato per chi voleva zittire tutti in maniera paritaria!!!!