Risorse (esterne) per il PD
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diario, il 28 novembre 2010
Di questi tempi, con la Crisi profondissima (più che grave, come l'ha definita sul Messaggero di oggi D'Alema) del centro-destra, credo che il PD debba ritrovare se stesso, il proprio orgoglio (in questo Veltroni ha ragione) e ripartire all'attacco. Perchè davanti a noi ci sono, quale che sia l'esito del voto di fiducia del 14 dicembre, le urne.
Allora sembra fondamentale riuscire a trovare il bandolo della propria matassa e ricominciare a tessere la tela, una tela che dovrà essere avvincente ed interessante perchè sia votata dagli elettori e che appaia vincente per governare.
Questa tela passa, giustamente, per il tetto di Architettura, da dove una fetta fondamentale della nostra società, quella degli studenti universitari che, per definizione stessa di studente, stanno preparandosi a diventare il domani del nostro Paese. Bella, dunque, la scelta di Bersani di scalare la facoltà per andare ad appoggiare i ragazzi nella loro protesta! "Finalmente una cosa di sinistra!", si dice in giro...
La tela programmatica della sinistra di governo passa, o dovrebbe passare, per un dialogo strettissimo e interessato con la CGIL di Susanna Camusso. L'ottimo intervento di ieri dal palco di P.zza San Giovanni credo debba fornire al PD spunti di riflessione, per elaborare proposte credibili e vincenti. Non una virgola del discorso di ieri deve essere persa. La Camusso ieri ha parlato, soprattutto, di giovani, di futuro, di educazione, di risorse per lo studio e per la ricerca. Ecco, lì deve vertere la proposta programmatica del PD che partecipa al dibattito della campagna elettorale. Noi, come ha detto testualmente la Camusso, non vogliamo tornare alle caverne! Vogliamo che la scuola sia pubblica, laica e nazionale: in questa scuola, vorremmo trovare programmi seri, rinnovati nei contenuti, consolidati nella qualità dell'offerta formativa, potenziati nella strumentazione utile nella vita lavorativa futura. Vogliamo una scuola che sia capace di formare davvero nuove coscienze civiche e nuove menti pensanti, nuove risorse geniali e nuovi dirigenti attendibili. Senza scuola, senza ricerca, senza Sapere, senza giovani, il Paese non cresce. Questo il PD lo sa e lo deve urlare ai quattro venti, denunciarlo con forza, scriverlo ovunque: questa può essere davvero la chiave di volta del partito.
Un'altro elemento cardine, a mio avviso, della tela programmatica del PD è la forza di novità che è rappresentata dall'uomo nuovo della sinistra italiana, Vendola. So di fare un torto a molti potentati del PD, specie quelli di una certa caratura storico-politica. Ma trovo che la dichiarazione odierna di Nicola Latorre (notoriamente espressione dalemiana del partito, ma non certo in questa occasione) sia perfettamente rispondente alle aspettative della base elettorale del PD, quella, ovviamente, un po' più a sinistra. Chi avesse seguito "l'Intervista Barbarica" della Bignardi venerdì scorso a Vendola, avrebbe intuito quale grande risorsa rappresenti il Governatore della Puglia per il centrosinistra attuale. In lui ci sono elementi di cultura, di genialità, di forza, di interesse per il mondo riformista democratico che, ad oggi, risiede nel PD. Ecco, perchè, secondo me ha fatto bene Latorre ad aprire a Vendola le porte del PD perchè ne diventi "socio": il PD ha bisogno di una figura del suo carisma e della sua caratura, delle sue idee, del suo seguito popolare, della su dialettica barocca e popolare al tempo stesso.
Il PD che parteciperà alla prossima campagna elettorale non può in alcun modo ignorare queste risorse. O il PD capisce quali grandi potenzialità siano insite in queste persone e nella loro gente, o il PD non potrà rappresentare un'alternativa seria a questo centrodestra e al potenziale centro nascente (Casini non escluso).